Library

Library (2020)

In questa nuova serie di opere, che si possono definire scultoree a tutti gli effetti, l’artista prosegue lo studio attento della materia e delle sue possibilità.
Non c’è compiacimento nell’uso di un oggetto simbolico quale è libro, che più che nella sua qualità di contenitore di concetti è esplorato nella sua forma e nella capacità che ha la sostanza di cui è fatto.

È soprattutto il legno ad essere evocato, come in “Ex Libris” in cui le pagine disegnano possibili venature mentre i resti delle lettere stampate e le tracce delle sgorbiate suggeriscono il passaggio del tempo imitando l’usura e il percorso dei tarli.
O come in “Summae” dove la compattezza materica è paradossalmente raggiunta dividendo, sezionando centinaia di pagine stampate che diventano un’unica superficie la cui profondità è annullata, sia a livello fisico che dei contenuti che vi erano stati precedentemente inscritti.
Il risultato estetico del taglio qui è notevole in quanto la bellezza formale coincide con la profondità di significati che non necessitano di un codice per essere decrittati.

La solidità della materia non è messa in discussione nemmeno quando l’oggetto ne è privato in modo brutale attraverso l’ablazione di gran parte dello stesso o quando l’artista gli conferisce il potere di attraversare altre superfici.
E nemmeno quando si disgrega seguendo delle linee di forza che sembrano partire dal suo interno l’oggetto-libro perde consistenza, ne acquista anzi, nella misura in cui i suoi frammenti diventano mattoni, atti a ricostruire piuttosto che essere il risultato  di una frammentazione.

Non c’è compiacimento nell’uso di un oggetto così simbolico, ma una riflessione sul sapere è inevitabile: un Libro è soprattutto un Testo e non è un caso se quelli che l’artista rielabora in questa serie sono sostanzialmente dei compendi: dizionari, manuali enciclopedici, raccolte di lemmi suggeriscono che la catalogazione del sapere abbia un senso al di là dell’uso che se ne fa.

“Summae” è l’apice di questa ricerca: la decodificazione del segno diventa impossibile rivelando quanto tutto lo scibile sia solo una traccia  dell’ umana natura.

[Antonella Fava]