In Defekt la riflessione verte sui concetti di pregio e difetto.
L’opera suggerisce che il valore non è un dato assoluto, che la preziosità non deriva solo da quello che c’è ma anche e soprattutto da ciò che manca.
L’uso del termine tedesco, che significa anche “guasto, avaria”, mette l’accento sul malfunzionamento, sul fatto che qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ma un peggioramento può essere ugualmente fonte di grande bellezza così come una mancanza (il termine deriva dal latino deficere, che significa anche “essere privo”) può diventare presenza vivida e la cosa più preziosa che si ha.